Tutti gli illustratori prima o poi si imbarcano per un viaggio in un altra dimensione. Mollano gli ormeggi, staccano i piedi da terra e via che partono per inesplorati spazi solitari. Possono restare via ore, giorni, mesi, anni...o alcuni anche per tutta la vita. Questi ultimi, se continuano a fare gli illustratori, sono i più fortunati perché mandano a casa lavori fantastici: non perdono mai la vena creativa (che infatti è costantemente rinnovata e stimolata grazie al fermento di tutta quell'attività di osservazione, in perenne viaggio, magari nello spazio-siderale, sintonizzati su frequenze aliene).... e funzionano come perfetti traduttori di linguaggi e codici ancora tutti da scoprire e decifrare: ecco, quelli sono gli illustratori geniali.
Ma non è sempre bello il posto in cui finiamo. A volte è fin troppo freddo silenzioso e tremendamente vuoto. Può capitare che ci si senta molto soli... e infatti tantissimi si perdono, addirittura!
Il nostro è uno strano lavoro. E' un sogno infinito. La sete di nuovi stimoli porta a vedere tantissime cose e spesso esageriamo e facciamo indigestione da imput visivi. Un miliardo di immagini che il nostro cervello sa decodificare perché abbiamo imparato il loro linguaggio, ci parlano da ogni possibile angolo verso il quale rivolgiamo il nostro sguardo. E' come stare nella Torre di Babele!
Troppo rumore, troppo da capire, troppo da tradurre. Troppo da imparare!
Eh già, siamo sempre stati pronti ad imparare. Se così non fosse non sapremmo leggere e parlare tutti questi linguaggi. E allora basta, si stacca la spina, si molla la zavorra e si parte...finalmente il silenzio!
La tendenza al sogno ad occhi aperti, all'inspiegabile assenza di tempo e spazio ci accompagna da sempre. Sin da bambini potevamo stare ore a cercare figure di animali nelle nuvole o visi nelle crepe dei muri... Quei momenti di improbabili congetture, supposizioni e sospensioni, di connessioni strampalate sono il momento in cui il nostro mondo si compone: vediamo interi progetti che si spiegano dinnanzi a noi definiti in ogni particolare, complessi e completi, come se fossero reali.
Bisognerebbe disporre di un materializzatore però perchè spesso quei sogni e progetti perfetti non si realizzeranno mai: sono troppi e stiamo già partendo per un altra avventura.
Insomma la situazione è delicata: o ci si fa sommergere da una realtà pressante e spersonalizzante o ci si smaterializza da sè...il risultato è che fatichiamo a trovare una terra di mezzo dove stare in pace ed essere sognantemente concreti. O concretamente sognatori.
Questo blog nasce dalla necessità di trovare un posto, un paradiso, con tanto di coordinate, dove rifugiarmi... restando però tutto sommato ancorata a terra, un posto raggiungibile non solo da me ma anche da chi vuole venirmi a cercare.
L'impegno è quello di venirci una volta al giorno, mettere un disegno, parlare di un progetto. Uno spazio dedicato. riservato ma accessibile.
Non vorrei mai trovarmi a vagare da sola nel freddo spazio siderale, persa nella mia fantasia, per troppo tempo....mentre intanto i miei progetti aspettano invano e io vado vado vado non si sa bene dove.
L'illustrazione qui sopra è uno sketch che ho fatto per provare il programma Mischief. Tutta la prova e il report possono essere letti sul blog dell'Associazione Autori di Immagini a questo link: http://ai-lunchbreak.blogspot.it/2013/06/what-about-endless-dream.html